venerdì 25 giugno 2010

Tempo di scirocco

Tempo di scirocco


Chi è Ernesto Ragazzoni ?? Clicca qui ed ora grazie a qualcuno che ama la vita di chi ha vissuto pienamente la propria esistenza clicca anche qua..





…Ernesto Ragazzoni era un tenero e bizzarro fanciullo in chiome grigie, che girava per il mondo senza orologio e senza ombrello.



Quando gli chiedevamo il perché di questa sua inimicizia con gli orologi, rispondeva con impazienza: “Sono pagati perché dican tutti la stessa cosa!”…
Ernesto Ragazzoni è stato un meraviglioso scrittore, poeta e giornalista. E soprattutto un uomo di pensiero libero e geniale.
Nato sul Lago d’Orta, ad Orta San Giulio, nel 1870 è morto a Torino nel 1920.
Come per altri grandi uomini di pensiero, dissipatori di sé stessi, la fama di Ernesto Ragazzoni è riuscita ad arrivare fino a noi, nonostante la critica e quasi in assenza della critica. Esclusivamente grazie a chi lo ha amato stimato e apprezzato leggendolo.
Questo allestimento teatrale risponde al desiderio di rendere omaggio al poeta e all’uomo, con la speranza di contribuire a divulgare maggiormente l’opera di Ragazzoni, che merita certamente di essere largamente conosciuta.
In scena cinque attori, tre uomini - di cui uno impersona lo stesso Ernesto Ragazzoni - e due donne e un pianista che accompagna l’esposizione dei testi rendendo a tratti la musica complementare ai testi stessi.
Il “luogo” teatrale è la redazione di un ipotetico giornale, nel 1919, dove il Ragazzoni interviene - a modo suo - e interagisce coi colleghi giornalisti.



Biglietti: Posto unico €15
Presso i ruderi della Chiesa dei Santi Cipriano e Giustina, Via Flaminia
***
Omaggio a Ernesto Ragazzoni
testi di Ernesto Ragazzoni
adattamento, regia e scenografia Stefano Alleva

con Andrea Dezi - E.R., Ewa Spadlo - Collega giornalista “Clotilde”, Igor Horvat/Michele Nani - Collega
giornalista “Italo”, Rodolfo Mantovani - Redattore Capo, Natalia Strozzi - Edmea/Menelik/Felicita

pianista Daniele Pozzovio
musiche originali Daniele Pozzovio
costumi Daniele Gelsi
disegno luci Stephan Louthi
direttore di scena Marco De Amicis
suono Acousticlight
trucco Massimiliano “Max” Bruschi, Paolo Coletti
direttore tecnico Stephan Louthi
assistente di produzione Carla Quarto di Palo

produzione Associazione culturale Harvey
in collaborazione con
progetto Stefano Alleva, Ewa Spadlo
si ringrazia per i gioielli Elisabetta Lupi


Campello sul Clitunno
sabato 19 giugno - 21:00
domenica 20 giugno - 21:00
lunedì 21 giugno - 21:00
martedì 22 giugno - 21:00
mercoledì 23 giugno - 21:00
giovedì 24 giugno - 21:00
venerdì 25 giugno - 21:00
sabato 26 giugno - 21:00
domenica 27 giugno - 21:00













giovedì 17 giugno 2010

Gogo no eiko di Hans Werner Henze-Il sapore della gloria

Gogo no eiko di Hans Werner Henze-Il sapore della gloria



In prima esecuzione assoluta in forma scenica prende vita a Spoleto l’opera Gogo no eiko del grande compositore tedesco Hans Werner Henze, tratta da un romanzo di Yukio Mishima, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la regia di Giorgio Ferrara e la scenografia di Gianni Quaranta.





Un’opera che indaga il travagliato contrasto fra le generazioni, che racconta una storia dai toni foschi, sempre magistralmente accompagnata dall’energia affascinante di una musica vigorosa e struggente.



L’opera Gogo no Eiko è il risultato di una storia artistica particolare. Composta da Hans Werner Henze nel 1988 per la Deutsche Oper Berlin su libretto in tedesco (Das Verretene Meer - Il mare tradito) tratto dal romanzo di Yukio Mishima Gogo no eiko, viene rappresentata per la prima volta nel 1990.
Successivamente, dodici anni più tardi, Henze decide di riportare alle sue origini l’opera facendone fare la traduzione del libretto dal tedesco in giapponese e componendo venti minuti di musica nuova.
Una specie di miracolo, data la diversità espressiva delle due lingue.
L’opera viene così rappresentata in prima assoluta concertistica alla Suntory Hall di Tokyo nel 2003 e riscuote un grande successo. Ma ancora, Henze e Albrecht lavorano per comporre altri trenta minuti di musica. Nel 2006 viene così eseguita in forma di concerto dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Gerd Albrecht a Salisburgo, Berlino e Torino.
A Spoleto viene per la prima volta rappresentata l’opera in forma scenica
nella sua versione in lingua giapponese.

Un’opera dai risvolti cupi in cui aleggia la sensazione di un destino individuale e sociale ineludibile, che sovrasta l’azione e stritola i suoi personaggi in meccanismi inesorabili. L’universo dei giovani è in contrapposizione generazionale con quello degli adulti ed esprime tutto il suo potenziale distruttivo derivato dalla mancanza di prospettive, fino all’estrema soluzione dell’omicidio. Ma anche la giovinezza è intesa come una categoria dello spirito ed Henze ci porta a riflettere e a interpretare con clemenza il cinismo tipico di questa dimensione umana, sconfitta nel suo necessario confrontarsi con la realtà, nel momento del difficile passaggio dall’adolescenza alla maturità.

Fusako è una bella e giovane vedova, proprietaria di una boutique di moda occidentale a Yokohama.
La donna vive con suo figlio, Noboru, che spia, attraverso la fessura di una parete della stanza nella quale viene rinchiuso tutte le sere, l’intimità della madre. Determinante l’incontro con Ryuji, il secondo ufficiale di una nave ormeggiata nel porto. Madre e figlio restano affascinati dall’uomo che ben presto si propone
di divenire per loro marito e patrigno. Tuttavia l’amore fisico di Ryuji nei confronti di Fusako e la sua decisione di lasciare il mare per condurre una vita normale accanto alla donna di cui si è innamorato e al figlio di lei, verso il quale si comporta in modo amorevole, getta su di lui una luce nefasta. Il marinaio non è più agli occhi di Noboru e dei suoi compagni di banda l’eroe che sembrava. Egli non solo ha abbandonato i suoi sogni di gloria e non “appartiene più al mare”, ma è divenuto anche un padre clemente, per averlo perdonato dopo aver scoperto che spiava lui e la madre nei loro abbracci notturni. Non è che un miserabile come tutti gli adulti: per questo i ragazzi lo condannano a morte. Mentre Fusako, nuovamente felice, immagina i suoi futuri impegni di moglie e di madre, convinta che Noboru imparerà col tempo ad amare il suo patrigno, l’ufficiale viene attirato dal ragazzo e dai suoi amici in un posto isolato, dove per loro mano verrà addormentato e ucciso. Una morte già prefigurata alla fine del primo atto attraverso la brutale uccisione di un gatto.



Opera in due parti

musica Hans Werner Henze

libretto Hans-Ulrich Treichel
tratto dal romanzo Gogo no eiko - Il sapore della gloria di Yukio Mishima

versione in lingua giapponese

direttore d’orchestra Johannes Debus

regia Giorgio Ferrara

scenografia Gianni Quaranta
costumi Maurizio Galante
disegno luci AJ Weissbard

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Fusako Ji Hye Son
Ryuji Carlo Kang
Noboru Ugo Kim - Toshiaki Murakami
Capobanda/Numero Uno Kwang Il Kim
Numero Due Brian Asawa
Numero Quattro Young Hoon Kim
Numero Cinque Taihwan Park

assistente direttore d’orchestra Gabriele Bonolis
assistente alla regia Gianni Santucci
assistente direzione artistica Olimpia Onorato
assistente scenografo Luciano Ceglia
assistente costumista Barbara Pala
assistente disegnatore luci Solomon Weisbard
assistenti alla produzione musicale Gabriele Bonolis, Noriko Morimoto
maestro collaboratore Maurizio Agostini

Edizioni Editore Schott, Mainz-rappresentante per l’Italia Universal Music Publishing Ricordi s.r.l Milano

nuova produzione Spoleto53 Festival dei 2Mondi



Biglietti:
Prima
Platea/Palchi Platea €120 (108 fino al 31/5)
I/II/III Ordine €85 (75 fino al 31/5)
Loggione €55 (49 fino al 31/5)
Replica
Platea/Palchi Platea €90 (72 fino al 31/5)
I/II/III Ordine €65 (51 fino al 31/5)
Loggione €40 (32 fino al 31/5)


Hans Werner Henze, 83enne, è considerato l’ultimo paladino della grande tradizione musicale tedesca a partire da Bach.Talento precocissimo, Henze è protagonista, da subito e con successo, della scena musicale tedesca e internazionale. Inizia a comporre a 12 anni, studia musica alla Staatsmusikschule di Brunswick e, finita la guerra, all’istituto di musica sacra di Heidelberg con Wolfgang Fortner. Partecipa
inoltre ai corsi estivi di Darmstadt con René Leibowitz. La sua prima composizione, Kammerkonzert
per pianoforte, flauto e archi del 1946, viene subito eseguita con successo. Dopo aver scritto opere molto diverse fra loro per genere e stile, tra cui si segnala l’opera Boulevard Solitude, e dopo aver
collaborato con il Deutsches Theater di Costanza e con il Ballet du Staatstheater Wiesbaden, per cui compone musiche per balletti (Jack Pudding, 1951 e Labyrinth, 1951), si trasferisce definitivamente in Italia. Di questi primi anni italiani sono le due opere König Hirsch (1956) e Der Prinz von Homburg da Kleist, i tre atti del balletto Undine e l’opera Elegy for Young Lovers su libretto di Auden, le cantate
Kammermusik e Cantata della fiaba estrema. Nel 1966 sempre su libretto di Auden, Henze compone l’opera Die Bassariden concepita come una sinfonia in quattro movimenti. Di questo periodo è anche l’opera comica su libretto di Ingeborg Bachmann, Der Junge Lord, a cui segue un altro capolavoro, il Secondo Concerto per pianoforte (1967).
I fermenti rivoluzionari della fine degli anni ‘60, una visita a Cuba, dove dirige la prima della sua Sesta Sinfonia in cui inserisce motivi di canti rivoluzionari, lasciano un’impronta politico-sociale nei lavori di quegli anni. Come nel teatro musicale: El Cimarrón (1970) e We Come to the River (1976), in cui
drammatizza il conflitto di classe. Sono anche gli anni in cui fonda il Cantiere d’Arte di Montepulciano, che considererà “uno dei miei pochi successi politici”, per cui scrive Pollicino, un’opera per bambini. Contemporaneamente sviluppa la ricerca di una ricchezza espressiva anche nel linguaggio orchestrale con Heliogabalus imperator (1972), Tristan (1974), Aria de la folía española (1977), reinterpretando spesso antichi modelli musicali in una personale sintesi di passato e presente, lirismo e rigore. Degli
anni ‘80 e dei primi anni ‘90 ricordiamo: l’opera The English Cat (1983), su libretto del drammaturgo Edward Bond, e le quattro sinfonie, dalla settima alla decima, ispirate alla tradizione sinfonica tedesca del XVII e XIX secolo, destinate ad avere risonanza internazionale.
Il suo densissimo catalogo - tra pezzi per pianoforte, musica da camera, cantate, un oratorio, concerti - ha impresso un segno nel mondo della musica europea. Un segno consolidato dall’attività di insegnante: Henze è stato per molti anni alla Royal Academy of Music di Londra, al Salzburg Mozarteum, alla Musikhochschule di Colonia e al Tanglewood Festival. In diverse occasioni ha lavorato con giovani musicisti, fondando, oltre al Cantiere d’Arte di Montepulciano, il Detschlandsberg Jugendmusikfest (Stiria) e la Munich Biennale for New Music Theatre. Nel 2000 gli è stato assegnato il Premium Imperiale a Tokyo. La sua opera più recente, Upupa oder Der Triumph der Sohnesliebe è stata presentata al
Festival di Salisburgo nel 2003, aggiungendosi ai suoi successi internazionali.

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, fondata nel 1993 da Vladimir Delman, si è imposta da alcuni anni come una delle più rilevanti realtà sinfoniche nazionali, in grado di affrontare un repertorio che spazia da Bach ai capisaldi del sinfonismo ottocentesco fino alla musica del Novecento. Il cartellone
dell’Orchestra prevede ogni anno più di trenta programmi sinfonici, con un’impaginazione in cui i classici sono affiancati da pagine meno consuete, oltre ad alcune stagioni attigue, come il ciclo “Crescendo in Musica”, un’importante rassegna per bambini e ragazzi.
Dal 1999 al 2005 Riccardo Chailly, oggi Direttore Onorario, ha ricoperto la carica di Direttore Musicale.
Wayne Marshall e Helmuth Rilling rivestono il ruolo di Direttori Principali Ospiti dalla stagione 2008/2009; il Maestro Rudolf Barshai, da molti anni legato all’Orchestra, dalla stagione 2006/2007 è Direttore Emerito, carica che fino alla sua scomparsa ricopriva Carlo Maria Giulini. Il cornista Radovan Vlatkovic e il pianista Simone Pedroni, invece, sono presenti, dalla stagione 2007/2008, come Artisti Residenti.
Per la stagione 2009/2010 è Direttore Musicale la cinese Xian Zhang, mentre Ruben Jais riveste il ruolo di Direttore Residente.
Il 6 ottobre 1999 è stata inaugurata, con la Sinfonia n. 2 Resurrezione di Mahler diretta da Riccardo Chailly, la nuova sede stabile dell’Orchestra, l’Auditorium di Milano. Altro elemento distintivo dell’Orchestra è la costituzione, nell’ottobre 1998, del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, guidato sino alla sua scomparsa dal Maestro Romano Gandolfi, prestigiosa figura della
direzione corale che ha lavorato con i più grandi direttori d’orchestra e nei più importanti teatri lirici del mondo. Il Coro conta attualmente 100 elementi in grado di affrontare il grande repertorio lirico-sinfonico dal Barocco al Novecento.
Alcuni appuntamenti ricorrenti scandiscono il percorso musicale della Verdi: l’esecuzione del ciclo integrale delle Sinfonie di Mahler, l’annuale appuntamento con una delle grandi Passioni di Bach in prossimità delle festività pasquali e il concerto di capodanno con la Nona Sinfonia di Beethoven. L’Orchestra è stata diretta tra gli altri da Riccardo Chailly, Georges Prêtre, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Rudolf Barshai, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Helmuth Rilling, Peter Maag, Marko Letonja, Daniele Gatti, Roberto Abbado, Ivor Bolton, Kazushi Ono, Vladimir Jurowski, Yakov Kreizberg, Ulf Schirmer e Eiji Oue. Nella stagione 2005/2006 hanno debuttato con la Verdi Herbert Blomstedt e Krzysztof Penderecki, mentre nel 2006/2007 Leonard Slatkin, Vladimir Fedoseyev e Wayne Marshall.
L’Orchestra ha collaborato inoltre con solisti come Martha Argerich, Mstislav Rostropovich, Vadim Repin, Lynn Harrell, Viktoria Mullova, Han-Na Chang, Sarah Chang, Midori, Alexander Kobrin, Jean-Yves Thibaudet, Nelson Freire, Salvatore Accardo, Mario Brunello, Alexander Toradze, Hilary Hahn e Radovan Vlatkovic.



Informazioni wikipedia


Gli anni giovanili [modifica]

Nato in una famiglia numerosa, Henze mostrò ben presto i segni del suo interessamento nei riguardi dell'arte e della musica, il che produsse immediati conflitti con il padre, di tendenze decisamente conservatrici.
Iniziò gli studi presso la scuola di musica di Braunschweig nel 1942, ma dovette interromperli nel 1944 quando fu richiamato dall'esercito per partecipare alla Seconda guerra mondiale; fu ben presto catturato e fatto prigioniero in un campo di guerra.
Nel 1945, terminato il conflitto, divenne pianista accompagnatore presso il teatro di Bielefeld, e riprese gli studi di composizione sotto la guida di Wolfgang Fortner a Heidelberg nel 1946.
Nel 1948 divenne assistente musicale al Deutscher Theater di Konstanz, dove venne rappresentata la sua prima opera "Das Wundertheater" (da Cervantes).
Nel 1950 divenne direttore d'orchestra al teatro di Wiesbaden, dove compose due opere radiofoniche, il Primo concerto per pianoforte e orchestra nonché la sua prima opera lirica di rilevante importanza, "Boulevard Solitude" (una sorta di trasposizione moderna della trama di Manon Lescaut).
Nei primi anni cinquanta prese parte ai ben noti Ferienkurse di Darmstadt, famoso centro di studio e produzione delle musiche d'avanguardia.
Trasferimento in Italia [modifica]

Nel 1953 Henze lasciò la Germania, in reazione all'omofobia, all'intolleranza ed alla situazione politica generale del suo paese, e si trasferì in Italia, a Marino, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. Inizialmente questa sua posizione provocò numerose reazioni spiacevoli nei suoi confronti, tra cui le pesanti contestazioni ricevute alla prima della sua opera "König Hirsch" (basata su un testo di Carlo Gozzi) e del balletto "Maratona" (su libretto di Luchino Visconti).
A metà degli anni cinquanta iniziò la sua lunga e fruttuosa collaborazione con la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, la quale lavorò assieme a Henze come librettista per le opere "Der Prinz von Homburg" (1958, basata su in testo di Heinrich von Kleist) e "Der junge Lord" (1964).

Dal 1962 al 1967 Henze ha tenuto corsi e masteclass di composizione al Mozarteum di Salisburgo, e nel 1967 è stato nominato "Visiting professor" al Dartmouth College nel New Hampshire (USA). Nel 1966 ottenne un grande successo con l'opera "Die Bassariden" al Festival di Salisburgo.

Nel periodo successivo, Hans Werner Henze rinforzò ulteriormente il suo impegno politico, il quale ha avuto notevoli influenze nei suoi lavori; ad esempio di ciò, la prima del suo oratorio "Das Floss der Medusa" venne annullata ad Amburgo quando le autorità tedesche rifiutarono di rappresentare il lavoro esponendo (come previsto dal libretto) un ritratto di Che Guevara ed una bandiera rivoluzionaria. Le idee politiche di Henze sono del resto ben rappresentate anche in opere quali la sua Sesta Sinfonia (1969), il Secondo concerto per violino e orchestra (1971) e la composizione per recitante e gruppo da camera "El Cimarron", basata su un testo (dell'autore cubano Miguel Barnet) che tratta della fuga degli schiavi durante il governo coloniale di Cuba.
La maturità artistica [modifica]

Nel 1976 Henze ha fondato il Cantiere Internazionale d'Arte a Montepulciano, un organismo impegnato nella produzione e diffusione della Nuova musica; è proprio a Montepulciano che fu rappresentata per la prima volta la sua famosa opera per bambini "Pollicino" (1980).
Nel 1981 ha fondato il Mürztal Workshops nella regione austriaca della Stiria, dove ha pure fondato ed organizzato il Festival musicale giovanile del Deutschlandsberg. Inoltre, nel 1988 ha fondato la Biennale di Monaco, un festival internazionale di nuovo teatro musicale, del quale è stato anche direttore artistico.

Nel corso degli anni, le sue opere hanno preso dei connotati più convenzionali ("Die englische Katze" del 1983 e "Das verratene Meer" del 1990, basata sul racconto "Gogo no Eiko" dell'autore giapponese Yukio Mishima.
In ogni caso, le musiche di Henze hanno continuato anche in tempi recenti a manifestare l'impegno politico e civile del loro autore: la sua Nona sinfonia (per coro e orchestra, del 1997) contiene testi (di Anna Seghers) in cui vengono ricordati i momenti più oscuri del passato della Germania. La sua ultima fatica teatrale, invece, risale al 2003, anno in cui venne rappresentata al Festival di Salisburgo l'opera "L'upupa", basata su una favola popolare siriana.

Nel 1990 Hans Werner Henze ha ricevuto il Premio Ernst von Siemens, mentre nel 1995 riceve il Westfälischer Musikpreis (premio musicale della Westfalia); nel 2004 è stato nominato Dottore honoris causa per la sua "scienza musicale" dalla Hochschule für Musik und Theater di Monaco di Baviera.
Lo stile [modifica]

Lo stile compositivo di Hans Werner Henze abbraccia il neo-classicismo, il jazz, la tecnica dodecafonica, lo strutturalismo e alcuni aspetti della musica popolare e del rock.
Allievo del compositore tedesco Wolfgang Fortner, nelle sue prime composizioni utilizzò la tecnica dodecafonica (ad esempio nella Prima Sinfonia e nel Concerto per violino e orchestra del 1947). In seguito però si ribellò agli obblighi dello strutturalismo e financo dell'atonalità, al punto che nella sua opera "Boulevard Solitude" sono presenti elementi riconoscibili provenienti dal jazz nonché dalla canzone francese dell'epoca.
Henze è inoltre un orchestratore molto raffinato, la cui tecnica si è sempre tenuta aggiornata nel corso degli anni. Nonostante le varie e differenziate influenze stilistiche ricevute, la sua musica ha come costante il lirismo sempre molto teso, il che ha fatto spesso citare i nomi di Alban Berg o di Karl Amadeus Hartmann come suoi possibili predecessori morali.
Onorificenze [modifica]
Cavaliere dell'Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti - nastrino per uniforme ordinaria

Cavaliere dell'Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti
— 1998
Opere scelte [modifica]
Opere teatrali [modifica]

* Das Wundertheater (1948)
* Boulevard Solitude (1951)
* König Hirsch (1952–1955) testo di Heinz von Cramer
* Der Prinz von Homburg (1958, nuova versione 1991)
* Elegie für junge Liebende (1959–1961)
* Der junge Lord (1964)
* Die Bassariden (1965)
* We come to the river (1974–1976)
* Pollicino (1980, opera per bambini)
* Die englische Katze (1980–1983)
* Robert, der Teufel (1985, opera per bambini)
* Das verratene Meer (1990)
* Venus und Adonis (1997)
* L'Upupa (2003)
* Phaedra (2006-2007)

Balletti [modifica]

* Ballett-Variationen (1949)
* Labyrinth (1951)
* Maratona (1956)
* Ondine (1956–1957)
* Orpheus (1978)
* Le fils de l'air (1997)

Sinfonie [modifica]

* Sinfonia n. 1 (1947, revisionata nel 1963 e 1991)
* Sinfonia n. 2 (1949)
* Sinfonia n. 3 (1949-1950)
* Sinfonia n. 4 (1955)
* Vokalsinfonie (1955, tratta dall'opera "König Hirsch")
* Sinfonia n. 5 (1962)
* Sinfonia n. 6 per due orchestre da camera (1969, revisionata nel 1994)
* Sinfonia n. 7 (1983-1984)
* Sinfonia n. 8 dal Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (1992-1993)
* Sinfonia n. 9 per coro e orchestra, da un racconto di Anna Seghers (1995-1997)
* Sinfonia n. 10 (1997-2000)

Altri lavori sinfonici [modifica]

* Kammerkonzert per pianoforte, flauto e orchestra d'archi (1946)
* Concertino per pianoforte, strumenti a fiato e percussioni (1947)
* Concerto n. 1 per violino e orchestra (1947)
* Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra (1950)
* Ode an den Westwind per violoncello e orchestra (1953)
* Concerto per contrabbasso e orchestra (1966)
* Doppelkonzert per oboe, arpa orchestra d'archi (1966)
* Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra (1967)
* Das Floss der Medusa, oratorio "alla memoria di Che Guevara" per solisti, recitante, coro e orchestra (1968)
* Compases para preguntas ensimismadas per viola e 22 strumenti (1969–1970)
* Tristan per pianoforte, orchestra e nastro magnetico (1972–1973)
* Amicitia ("Nachtkonzert") per pianoforte, archi e percussioni (1977
* Liebeslieder per violoncello e orchestra (1984–1985)
* Requiem, "Geistliche Konzerte" per pianoforte, tromba e orchestra (1990–1992)
* Introduktion, Thema und Variationen per violoncello, arpa e archi (1992)
* Concerto n. 3 per violino e orchestra "Drei Porträts aus Thomas Manns Doktor Faustus" (1996)
* Fantasia per orchestra d'archi

musica per film [modifica]

come compositore:

"Der Prinz von Homburg" (1994) di Ingeborg Bachmann/Hans Werner Henze tratto da Heinrich Von Kleist (TV) (it. Il Principe di Homburg)

"Comrades" (1986) di Bill Douglas- UK (it. Compagni) anche direttore d'orchestra

"Ninguém Duas Vezes" (1985) di Jorge Silva Melo - Portogallo (it. mai due volte)

"L'amour à mort" (1984) di Alain Resnais -Francia

"Un amour de Swann" (1983) di Volker Schlöndorff - Germania (it. un amore di swann)

"Concierto barroco" (1982) (TV)

"Orpheus" (1979) balletto versione TV

"Taugenichts" (1978) di Bernhard Sinkel - Germania (eng. Good-for-Nothing)

"Abelard" (1977) di Franz Seitz -Germania (it. Abelardo)

"Die verlorene Ehre der Katharina Blum oder: Wie Gewalt entstehen und wohin sie führen kann" (1975) di Volker Schlöndorff - Germania (it. Il caso katharina Blum)

"Der junge Lord" (1968) versione tv - regia Ernst Wild (scritta da Ingeborg Bachmann, musica di H.W. Henze trad. it. Il piccolo Lord)

"Der Paukenspieler" (1967) film a episodi di Helmut Meewes, Herbert Rimbach,Volker Schlöndorff,Franz Seitz, Rolf Thiele, Bernhard Wicki -Germania (it. Il percussionista)

"Der junge Törleß" (1966) di Volker Schlöndorff - Germania (it. I turbamenti del giovane Torless)

"Muriel ou Le temps d'un retour" (1963) di Alain Resnais - Francia (it. Muriel, il tempo di un ritorno) anche direttore d'orchestra

"Ondine - The Royal Ballet" (1958) balletto di Frederick Ashton e H.W. Henze versione TV

come arrangiatore:

"Il ritorno d'Ulisse in patria" (1985) (TV)

soundtrack:

"The Exorcist" (1973), di William Friedkin -USA (it. l'esorcista)

brano "Fantasia per archi"

partecipazioni:

"Partitur einer Freundschaft - Ingeborg Bachmann/Hans Werner Henze" (2006) (TV), nel ruolo di se' stesso (it. Partitura di un amicizia)

"The Adventures of Benjamin Schmid" (2005) (TV), nel ruolo di se' stesso. regia Tony Palmer (it. le avventure di Benjamin Schmid)

"Die Wahrheit ist dem Menschen zumutbar" (1974), nel ruolo di se' stesso, di Gerda Halle (it. La verita' e' comprensibile agli uomini)
Bibliografia [modifica]

* Autori vari, Henze, a cura di Enzo Restagno, EDT (Torino, 1986). ISBN 88-7063-045-5
* (EN) Hans Werner Henze, Bohemian Fifths: An Autobiography, Faber & Faber (Londra, 1998). ISBN 0691006830