mercoledì 6 aprile 2011

Spoleto Festival 54


Spoleto Festival 54, inserito originariamente da Spoletoweb.

54° Festival dei Due Mondi : Prime anticipazioni …

Per il 2011 il Festival dei Due Mondi ( 24 giugno/10 luglio ) intende viaggiare su un doppio binario, che non è per nulla parallelo, anzi sono due tronconi che si intrecciano a vicenda. Il primo è la ricorrenza dei 150 anni dell’Italia, che saranno celebrati nel concerto finale affidato all’orchestra e al coro del Teatro San Carlo di Napoli, nonché alla bacchetta di James Collon ; l’occasione sicuramente più plateale e non l’unica di tutta la kermesse festivaliera. L’altro grande troncone è il centenario della nascita del M° GianCarlo Menotti, ideatore e creatore del Festival dei Due Mondi: egli, nato in provincia di Varese e poi trapiantato in America, ha contribuito a creare un ponte tra la vecchia Europa e la nuova America, svecchiando così la cultura italiana e non solo in un periodo di forti impulsi innovatori. In suo onore il Festival verrà aperto con l’opera Amelia al ballo: regia di Giorgio Ferrara, esecuzione delle musiche a cura dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano.
Il comitato organizzativo dell’anno menottiano ( Gian Paolo Emili, Stefano Lisci e Francesco Corrias) ha tra l’altro organizzato una grande festa per il 7 di luglio, giorno natale del Maestro Menotti: Concerto di mezzogiorno in Duomo e la sera un grande concerto sinfonico, sempre in Piazza Duomo: un happening, dal sapore confidenziale e popolare insieme, sostiene Emili: Concerto per GianCarlo ( così è titolata l’iniziativa).
Annunciata anche la presenza di Monica Guerritore, la quale dedicherà uno spettacolo a Oriana Fallaci: l’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera. Stimolante e commosso l’articolo che l’attrice ha pubblicato nel Corriere della Sera del 22 febbraio 2011: OCCHI. GUERRE E PAURA PER DIVENTARE LA FALLACI. Così conclude l’articolo la Guerritore: “«Una donna non muore se, da un’altra parte, un’altra donna, riprende il suo respiro», scrive Helene Cixous. Voglio riprendere il suo respiro”. Graffi di donna incidono su la ventura edizione del Festival ora l’impegno morale ( cf. Oriana Fallaci e Monica Guerritore), ora l’ironia raffinata e sensuale del noto Cabaret New Bourlesque ( uno spettacolo che prevede 5 serate).
Per le arti figurative torna il binomio Vittorio Sgarbi e GianLuca Marziani, i quali si scambieranno reciprocamente artisti e iniziative nelle mostre da loro curate; e non solo perché è prevista anche la partecipazione della Biennale di Venezia.Infine è prevista una rassegna di teatro per i piccoli e i giovani, nonché un concorso circa la memoria del Festival di Menotti e non destinato alle scuole elementari. Se siete ghiotti di altre novità, potete usare i media di ultima creazione digitale e informatica che la Regione Umbria sta sviluppando. Queste sono solo anticipazioni, che verranno sviluppate maggiormente a Roma: il 20 aprile 2011 ci sarà la presentazione ufficiale presso il Ministero dei Beni Culturali con la presenza del ministro Galan; il 23 maggio 2011 un grande evento al MAXI. Buon lavoro a Giorgio Ferrara e al suo staff e buon Festival a tutti.

Sandro Costanzi



Tramite Flickr:
54° Festival dei Due Mondi : Prime anticipazioni …

Per il 2011 il Festival dei Due Mondi ( 24 giugno/10 luglio ) intende viaggiare su un doppio binario, che non è per nulla parallelo, anzi sono due tronconi che si intrecciano a vicenda. Il primo è la ricorrenza dei 150 anni dell’Italia, che saranno celebrati nel concerto finale affidato all’orchestra e al coro del Teatro San Carlo di Napoli, nonché alla bacchetta di James Collon ; l’occasione sicuramente più plateale e non l’unica di tutta la kermesse festivaliera. L’altro grande troncone è il centenario della nascita del M° GianCarlo Menotti, ideatore e creatore del Festival dei Due Mondi: egli, nato in provincia di Varese e poi trapiantato in America, ha contribuito a creare un ponte tra la vecchia Europa e la nuova America, svecchiando così la cultura italiana e non solo in un periodo di forti impulsi innovatori. In suo onore il Festival verrà aperto con l’opera Amelia al ballo: regia di Giorgio Ferrara, esecuzione delle musiche a cura dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano.
Il comitato organizzativo dell’anno menottiano ( Gian Paolo Emili, Stefano Lisci e Francesco Corrias) ha tra l’altro organizzato una grande festa per il 7 di luglio, giorno natale del Maestro Menotti: Concerto di mezzogiorno in Duomo e la sera un grande concerto sinfonico, sempre in Piazza Duomo: un happening, dal sapore confidenziale e popolare insieme, sostiene Emili: Concerto per GianCarlo ( così è titolata l’iniziativa).
Annunciata anche la presenza di Monica Guerritore, la quale dedicherà uno spettacolo a Oriana Fallaci: l’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera. Stimolante e commosso l’articolo che l’attrice ha pubblicato nel Corriere della Sera del 22 febbraio 2011: OCCHI. GUERRE E PAURA PER DIVENTARE LA FALLACI. Così conclude l’articolo la Guerritore: “«Una donna non muore se, da un’altra parte, un’altra donna, riprende il suo respiro», scrive Helene Cixous. Voglio riprendere il suo respiro”. Graffi di donna incidono su la ventura edizione del Festival ora l’impegno morale ( cf. Oriana Fallaci e Monica Guerritore), ora l’ironia raffinata e sensuale del noto Cabaret New Bourlesque ( uno spettacolo che prevede 5 serate).
Per le arti figurative torna il binomio Vittorio Sgarbi e GianLuca Marziani, i quali si scambieranno reciprocamente artisti e iniziative nelle mostre da loro curate; e non solo perché è prevista anche la partecipazione della Biennale di Venezia.Infine è prevista una rassegna di teatro per i piccoli e i giovani, nonché un concorso circa la memoria del Festival di Menotti e non destinato alle scuole elementari. Se siete ghiotti di altre novità, potete usare i media di ultima creazione digitale e informatica che la Regione Umbria sta sviluppando. Queste sono solo anticipazioni, che verranno sviluppate maggiormente a Roma: il 20 aprile 2011 ci sarà la presentazione ufficiale presso il Ministero dei Beni Culturali con la presenza del ministro Galan; il 23 maggio 2011 un grande evento al MAXI. Buon lavoro a Giorgio Ferrara e al suo staff e buon Festival a tutti.

Sandro Costanzi

Vincenzo e Matteo Cerami


Vincenzo e Matteo Cerami, inserito originariamente da Spoletoweb.

Tutti al mare: l’opera prima di Matteo Cerami
Venerdì 1 aprile presso il Cinema Teatro Corso è stato proiettato il film “ Tutti al mare”; opera prima di Matteo Cerami , figlio d’arte . Suo padre è infatti Vincenzo Cerami, noto esponente della cultura italiana del secondo Novecento e del I decennio del 2.000. Matteo dal padre ha ereditato lo schietto realismo ( di forte matrice pasoliniana) e la profonda ironia che ora alleggerisce e ora sorride ( dipende dalle situazioni ) ai drammi della vita e della società. La serata è stata animata da Matteo e Vincenzo Cerami ed è stata condotta da Alfonso Marchese ,nota firma de Il Messaggero.
Tutti al mare è la revisione di Casotto, film cult di Citti e scritto da Vincenzo Cerami, il quale ha osservato il cambio di mentalità che ha attraversato l’Italia degli anni ’60-’70 dello scorso secolo e l’Italietta dei giorni d’oggi: da paese costruttivo e pieno di progetti per il futuro siamo diventati siamo diventati un popolo depresso e senza più il coraggio di sognare orizzonti ulteriori ( e il contrasto si accentua ancor di più in questo anniversario dei 150 anni dell’Italia). Un cast stellare: Vincenzo Cerami , Ilaria Occhini, Ninetto Davoli, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Ennio Fantastichini et al.): ogni personaggio tagliato addosso e perfettamente indossato da ogni attore. La vecchietta che sfrutta l’immigrato , le forze dell’ordine corrotte da pranzi e merendine, il malato mentale lasciato a se stesso, l’esigenza della paternità e della maternità nelle coppie omosessuali, il pregiudizio sociale e l’incasellamento in rigidi pregiudizi. Una bella ouverture per un bel finale melodrammatico: un barcone di immigrati tunisini che sbarcano durante una cena VIP , ospite d’onore Pippo Baudo, gli effetti speciali sono realizzati dai mezzi di locomozione delle forze dell’ordine. Un finale di grande effetto? No , è solo la realtà, che vera esce dai corpi nudi di una spiaggia dai contrasti scolpiti.
Sicuramente quella di Vincenzo Cerami è una vita fatta di parole, nelle cui vie ha incontrato le personalità della cultura italiana. Alla domanda ( cf. FilmTv n. 948 , anno 19, n 12): «Di cosa si parla, davvero della sua vita?», egli risponde così: «Del mio viaggio tra le parole, da quando ero piccolo ad oggi. Dal mio incontro con Pasolini, giovane professore 28enne con la passione per il calcio e con una visione austera della cultura. Fu lui che mi istigò a combattere con le parole. Poi ci sono i miei amici Fellini, Moravia, Elsa Morante, Calvino … Persone che ho conosciuto e sono state importanti nella mia vita».
Confessa Vincenzo Cerami in un’intervista rilasciata a Film TV: « La spiaggia è un buon punto di osservazione del nostro Paese. Si presta a raccontarci coralmente, in modo grottesco, surreale ma anche realistico. Specchio di un Paese che era piccolo borghese e impettito, che si “spogliava “con pudore, e oggi è più sbracato, sfacciato, esibizionista. Il casotto si è fatto chiosco ( alla sera ristorantino di lusso). Scrittura e regia - l’assessore Cerami ammette in precedenza- sono linguaggi che Matteo conosce bene , da anni. E’nato in una casa piena di libri e di cinema. Ha fatto il suo debutto tra le braccia di Laura Morante in Colpire al cuore. Amelio, Bellocchio, Benigni lo hanno visto nascere e crescere. E lui è cresciuto con loro. (…) Con me ha scritto la sceneggiatura , per conto suo tutto il resto del film, con la regia, la direzione degli attori, il montaggio … A quel punto io sono diventato un semplice attore. Ho amato vederlo fare il suo lavoro» A Matteo Cerami va riconosciuta la capacità di non scadere nel banale e di scattare una fotografia realistica del nostro Paese . Come risolvere la problematica di un’Italia così decaduta? Matteo ci suggerisce due opzioni o contemplare le nubi tra mille lenzuola di spazzatura e domandarsi ancora : “ Cosa sono le nuvole” o tingersi di rosso le unghie dei piedi e avere un pizzico di sana ironia per dare senso ad una realtà così grigia.

Sandro Costanzi




Tramite Flickr:
Tutti al mare: l’opera prima di Matteo Cerami
Venerdì 1 aprile presso il Cinema Teatro Corso è stato proiettato il film “ Tutti al mare”; opera prima di Matteo Cerami , figlio d’arte . Suo padre è infatti Vincenzo Cerami, noto esponente della cultura italiana del secondo Novecento e del I decennio del 2.000. Matteo dal padre ha ereditato lo schietto realismo ( di forte matrice pasoliniana) e la profonda ironia che ora alleggerisce e ora sorride ( dipende dalle situazioni ) ai drammi della vita e della società. La serata è stata animata da Matteo e Vincenzo Cerami ed è stata condotta da Alfonso Marchese ,nota firma de Il Messaggero.
Tutti al mare è la revisione di Casotto, film cult di Citti e scritto da Vincenzo Cerami, il quale ha osservato il cambio di mentalità che ha attraversato l’Italia degli anni ’60-’70 dello scorso secolo e l’Italietta dei giorni d’oggi: da paese costruttivo e pieno di progetti per il futuro siamo diventati siamo diventati un popolo depresso e senza più il coraggio di sognare orizzonti ulteriori ( e il contrasto si accentua ancor di più in questo anniversario dei 150 anni dell’Italia). Un cast stellare: Vincenzo Cerami , Ilaria Occhini, Ninetto Davoli, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Ennio Fantastichini et al.): ogni personaggio tagliato addosso e perfettamente indossato da ogni attore. La vecchietta che sfrutta l’immigrato , le forze dell’ordine corrotte da pranzi e merendine, il malato mentale lasciato a se stesso, l’esigenza della paternità e della maternità nelle coppie omosessuali, il pregiudizio sociale e l’incasellamento in rigidi pregiudizi. Una bella ouverture per un bel finale melodrammatico: un barcone di immigrati tunisini che sbarcano durante una cena VIP , ospite d’onore Pippo Baudo, gli effetti speciali sono realizzati dai mezzi di locomozione delle forze dell’ordine. Un finale di grande effetto? No , è solo la realtà, che vera esce dai corpi nudi di una spiaggia dai contrasti scolpiti.
Sicuramente quella di Vincenzo Cerami è una vita fatta di parole, nelle cui vie ha incontrato le personalità della cultura italiana. Alla domanda ( cf. FilmTv n. 948 , anno 19, n 12): «Di cosa si parla, davvero della sua vita?», egli risponde così: «Del mio viaggio tra le parole, da quando ero piccolo ad oggi. Dal mio incontro con Pasolini, giovane professore 28enne con la passione per il calcio e con una visione austera della cultura. Fu lui che mi istigò a combattere con le parole. Poi ci sono i miei amici Fellini, Moravia, Elsa Morante, Calvino … Persone che ho conosciuto e sono state importanti nella mia vita».
Confessa Vincenzo Cerami in un’intervista rilasciata a Film TV: « La spiaggia è un buon punto di osservazione del nostro Paese. Si presta a raccontarci coralmente, in modo grottesco, surreale ma anche realistico. Specchio di un Paese che era piccolo borghese e impettito, che si “spogliava “con pudore, e oggi è più sbracato, sfacciato, esibizionista. Il casotto si è fatto chiosco ( alla sera ristorantino di lusso). Scrittura e regia - l’assessore Cerami ammette in precedenza- sono linguaggi che Matteo conosce bene , da anni. E’nato in una casa piena di libri e di cinema. Ha fatto il suo debutto tra le braccia di Laura Morante in Colpire al cuore. Amelio, Bellocchio, Benigni lo hanno visto nascere e crescere. E lui è cresciuto con loro. (…) Con me ha scritto la sceneggiatura , per conto suo tutto il resto del film, con la regia, la direzione degli attori, il montaggio … A quel punto io sono diventato un semplice attore. Ho amato vederlo fare il suo lavoro» A Matteo Cerami va riconosciuta la capacità di non scadere nel banale e di scattare una fotografia realistica del nostro Paese . Come risolvere la problematica di un’Italia così decaduta? Matteo ci suggerisce due opzioni o contemplare le nubi tra mille lenzuola di spazzatura e domandarsi ancora : “ Cosa sono le nuvole” o tingersi di rosso le unghie dei piedi e avere un pizzico di sana ironia per dare senso ad una realtà così grigia.

Sandro Costanzi