sabato 30 aprile 2011

Bistrot Spoleto Cafè


Bistrot Spoleto Cafè , inserito originariamente da Spoletoweb.

Tramite Flickr:
Sabato 30 aprile 2011 dal red Zone ..al Norman.. al Bistrot Spoleto Cafè..DJ set..RICC FROST SERATA CON BIRRA GIAMAICANA GADGET E DIVERTIMENTI
DALLE 23.00

venerdì 29 aprile 2011

Rassegna d' arte contemporanea Terni


Rassegna d' arte contemporanea Terni, inserito originariamente da Spoletoweb.

TERNI – Domani, 30 aprile alle ore 18.30 inaugurerà presso la Fondazione Carit la prima edizione della ”Rassegna d’Arte Contemporanea, città di Terni”. Una sezione verrà dedicata alle opere del maestro Piero Tartaglia. L’archivio Piero Tartaglia di Roma, infatti, ha messo a disposizione della rassegna una serie di opere dell’artista, fondatore ed ideatore del movimento del “Disgregazionismo geometrico”.

L’evento è ideato e curato da Eureka Eventi e dalla Fondazione Carit, oltre 60 gli artisti presenti, più di 120 opere esposte tra sculture, dipinti ed installazioni. La rassegna si concluderà il 15 maggio.

lunedì 18 aprile 2011

Cav.Ulrico Dragoni


Cav.Ulrico Dragoni, inserito originariamente da Spoletoweb.

Venerdi' 15 aprile 2011 si e' riunita l'assemblea dei soci della Fondazione Carit di Terni che ha decretato, nella figura del dott. Ulrico Dragoni, il nuovo vice presidente del collegio di presidenza della stessa. Auguri di proficuo lavoro al nuovo vice presidente ed a tutto il collegio.

mercoledì 6 aprile 2011

Spoleto Festival 54


Spoleto Festival 54, inserito originariamente da Spoletoweb.

54° Festival dei Due Mondi : Prime anticipazioni …

Per il 2011 il Festival dei Due Mondi ( 24 giugno/10 luglio ) intende viaggiare su un doppio binario, che non è per nulla parallelo, anzi sono due tronconi che si intrecciano a vicenda. Il primo è la ricorrenza dei 150 anni dell’Italia, che saranno celebrati nel concerto finale affidato all’orchestra e al coro del Teatro San Carlo di Napoli, nonché alla bacchetta di James Collon ; l’occasione sicuramente più plateale e non l’unica di tutta la kermesse festivaliera. L’altro grande troncone è il centenario della nascita del M° GianCarlo Menotti, ideatore e creatore del Festival dei Due Mondi: egli, nato in provincia di Varese e poi trapiantato in America, ha contribuito a creare un ponte tra la vecchia Europa e la nuova America, svecchiando così la cultura italiana e non solo in un periodo di forti impulsi innovatori. In suo onore il Festival verrà aperto con l’opera Amelia al ballo: regia di Giorgio Ferrara, esecuzione delle musiche a cura dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano.
Il comitato organizzativo dell’anno menottiano ( Gian Paolo Emili, Stefano Lisci e Francesco Corrias) ha tra l’altro organizzato una grande festa per il 7 di luglio, giorno natale del Maestro Menotti: Concerto di mezzogiorno in Duomo e la sera un grande concerto sinfonico, sempre in Piazza Duomo: un happening, dal sapore confidenziale e popolare insieme, sostiene Emili: Concerto per GianCarlo ( così è titolata l’iniziativa).
Annunciata anche la presenza di Monica Guerritore, la quale dedicherà uno spettacolo a Oriana Fallaci: l’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera. Stimolante e commosso l’articolo che l’attrice ha pubblicato nel Corriere della Sera del 22 febbraio 2011: OCCHI. GUERRE E PAURA PER DIVENTARE LA FALLACI. Così conclude l’articolo la Guerritore: “«Una donna non muore se, da un’altra parte, un’altra donna, riprende il suo respiro», scrive Helene Cixous. Voglio riprendere il suo respiro”. Graffi di donna incidono su la ventura edizione del Festival ora l’impegno morale ( cf. Oriana Fallaci e Monica Guerritore), ora l’ironia raffinata e sensuale del noto Cabaret New Bourlesque ( uno spettacolo che prevede 5 serate).
Per le arti figurative torna il binomio Vittorio Sgarbi e GianLuca Marziani, i quali si scambieranno reciprocamente artisti e iniziative nelle mostre da loro curate; e non solo perché è prevista anche la partecipazione della Biennale di Venezia.Infine è prevista una rassegna di teatro per i piccoli e i giovani, nonché un concorso circa la memoria del Festival di Menotti e non destinato alle scuole elementari. Se siete ghiotti di altre novità, potete usare i media di ultima creazione digitale e informatica che la Regione Umbria sta sviluppando. Queste sono solo anticipazioni, che verranno sviluppate maggiormente a Roma: il 20 aprile 2011 ci sarà la presentazione ufficiale presso il Ministero dei Beni Culturali con la presenza del ministro Galan; il 23 maggio 2011 un grande evento al MAXI. Buon lavoro a Giorgio Ferrara e al suo staff e buon Festival a tutti.

Sandro Costanzi



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54° Festival dei Due Mondi : Prime anticipazioni …

Per il 2011 il Festival dei Due Mondi ( 24 giugno/10 luglio ) intende viaggiare su un doppio binario, che non è per nulla parallelo, anzi sono due tronconi che si intrecciano a vicenda. Il primo è la ricorrenza dei 150 anni dell’Italia, che saranno celebrati nel concerto finale affidato all’orchestra e al coro del Teatro San Carlo di Napoli, nonché alla bacchetta di James Collon ; l’occasione sicuramente più plateale e non l’unica di tutta la kermesse festivaliera. L’altro grande troncone è il centenario della nascita del M° GianCarlo Menotti, ideatore e creatore del Festival dei Due Mondi: egli, nato in provincia di Varese e poi trapiantato in America, ha contribuito a creare un ponte tra la vecchia Europa e la nuova America, svecchiando così la cultura italiana e non solo in un periodo di forti impulsi innovatori. In suo onore il Festival verrà aperto con l’opera Amelia al ballo: regia di Giorgio Ferrara, esecuzione delle musiche a cura dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano.
Il comitato organizzativo dell’anno menottiano ( Gian Paolo Emili, Stefano Lisci e Francesco Corrias) ha tra l’altro organizzato una grande festa per il 7 di luglio, giorno natale del Maestro Menotti: Concerto di mezzogiorno in Duomo e la sera un grande concerto sinfonico, sempre in Piazza Duomo: un happening, dal sapore confidenziale e popolare insieme, sostiene Emili: Concerto per GianCarlo ( così è titolata l’iniziativa).
Annunciata anche la presenza di Monica Guerritore, la quale dedicherà uno spettacolo a Oriana Fallaci: l’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera. Stimolante e commosso l’articolo che l’attrice ha pubblicato nel Corriere della Sera del 22 febbraio 2011: OCCHI. GUERRE E PAURA PER DIVENTARE LA FALLACI. Così conclude l’articolo la Guerritore: “«Una donna non muore se, da un’altra parte, un’altra donna, riprende il suo respiro», scrive Helene Cixous. Voglio riprendere il suo respiro”. Graffi di donna incidono su la ventura edizione del Festival ora l’impegno morale ( cf. Oriana Fallaci e Monica Guerritore), ora l’ironia raffinata e sensuale del noto Cabaret New Bourlesque ( uno spettacolo che prevede 5 serate).
Per le arti figurative torna il binomio Vittorio Sgarbi e GianLuca Marziani, i quali si scambieranno reciprocamente artisti e iniziative nelle mostre da loro curate; e non solo perché è prevista anche la partecipazione della Biennale di Venezia.Infine è prevista una rassegna di teatro per i piccoli e i giovani, nonché un concorso circa la memoria del Festival di Menotti e non destinato alle scuole elementari. Se siete ghiotti di altre novità, potete usare i media di ultima creazione digitale e informatica che la Regione Umbria sta sviluppando. Queste sono solo anticipazioni, che verranno sviluppate maggiormente a Roma: il 20 aprile 2011 ci sarà la presentazione ufficiale presso il Ministero dei Beni Culturali con la presenza del ministro Galan; il 23 maggio 2011 un grande evento al MAXI. Buon lavoro a Giorgio Ferrara e al suo staff e buon Festival a tutti.

Sandro Costanzi

Vincenzo e Matteo Cerami


Vincenzo e Matteo Cerami, inserito originariamente da Spoletoweb.

Tutti al mare: l’opera prima di Matteo Cerami
Venerdì 1 aprile presso il Cinema Teatro Corso è stato proiettato il film “ Tutti al mare”; opera prima di Matteo Cerami , figlio d’arte . Suo padre è infatti Vincenzo Cerami, noto esponente della cultura italiana del secondo Novecento e del I decennio del 2.000. Matteo dal padre ha ereditato lo schietto realismo ( di forte matrice pasoliniana) e la profonda ironia che ora alleggerisce e ora sorride ( dipende dalle situazioni ) ai drammi della vita e della società. La serata è stata animata da Matteo e Vincenzo Cerami ed è stata condotta da Alfonso Marchese ,nota firma de Il Messaggero.
Tutti al mare è la revisione di Casotto, film cult di Citti e scritto da Vincenzo Cerami, il quale ha osservato il cambio di mentalità che ha attraversato l’Italia degli anni ’60-’70 dello scorso secolo e l’Italietta dei giorni d’oggi: da paese costruttivo e pieno di progetti per il futuro siamo diventati siamo diventati un popolo depresso e senza più il coraggio di sognare orizzonti ulteriori ( e il contrasto si accentua ancor di più in questo anniversario dei 150 anni dell’Italia). Un cast stellare: Vincenzo Cerami , Ilaria Occhini, Ninetto Davoli, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Ennio Fantastichini et al.): ogni personaggio tagliato addosso e perfettamente indossato da ogni attore. La vecchietta che sfrutta l’immigrato , le forze dell’ordine corrotte da pranzi e merendine, il malato mentale lasciato a se stesso, l’esigenza della paternità e della maternità nelle coppie omosessuali, il pregiudizio sociale e l’incasellamento in rigidi pregiudizi. Una bella ouverture per un bel finale melodrammatico: un barcone di immigrati tunisini che sbarcano durante una cena VIP , ospite d’onore Pippo Baudo, gli effetti speciali sono realizzati dai mezzi di locomozione delle forze dell’ordine. Un finale di grande effetto? No , è solo la realtà, che vera esce dai corpi nudi di una spiaggia dai contrasti scolpiti.
Sicuramente quella di Vincenzo Cerami è una vita fatta di parole, nelle cui vie ha incontrato le personalità della cultura italiana. Alla domanda ( cf. FilmTv n. 948 , anno 19, n 12): «Di cosa si parla, davvero della sua vita?», egli risponde così: «Del mio viaggio tra le parole, da quando ero piccolo ad oggi. Dal mio incontro con Pasolini, giovane professore 28enne con la passione per il calcio e con una visione austera della cultura. Fu lui che mi istigò a combattere con le parole. Poi ci sono i miei amici Fellini, Moravia, Elsa Morante, Calvino … Persone che ho conosciuto e sono state importanti nella mia vita».
Confessa Vincenzo Cerami in un’intervista rilasciata a Film TV: « La spiaggia è un buon punto di osservazione del nostro Paese. Si presta a raccontarci coralmente, in modo grottesco, surreale ma anche realistico. Specchio di un Paese che era piccolo borghese e impettito, che si “spogliava “con pudore, e oggi è più sbracato, sfacciato, esibizionista. Il casotto si è fatto chiosco ( alla sera ristorantino di lusso). Scrittura e regia - l’assessore Cerami ammette in precedenza- sono linguaggi che Matteo conosce bene , da anni. E’nato in una casa piena di libri e di cinema. Ha fatto il suo debutto tra le braccia di Laura Morante in Colpire al cuore. Amelio, Bellocchio, Benigni lo hanno visto nascere e crescere. E lui è cresciuto con loro. (…) Con me ha scritto la sceneggiatura , per conto suo tutto il resto del film, con la regia, la direzione degli attori, il montaggio … A quel punto io sono diventato un semplice attore. Ho amato vederlo fare il suo lavoro» A Matteo Cerami va riconosciuta la capacità di non scadere nel banale e di scattare una fotografia realistica del nostro Paese . Come risolvere la problematica di un’Italia così decaduta? Matteo ci suggerisce due opzioni o contemplare le nubi tra mille lenzuola di spazzatura e domandarsi ancora : “ Cosa sono le nuvole” o tingersi di rosso le unghie dei piedi e avere un pizzico di sana ironia per dare senso ad una realtà così grigia.

Sandro Costanzi




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Tutti al mare: l’opera prima di Matteo Cerami
Venerdì 1 aprile presso il Cinema Teatro Corso è stato proiettato il film “ Tutti al mare”; opera prima di Matteo Cerami , figlio d’arte . Suo padre è infatti Vincenzo Cerami, noto esponente della cultura italiana del secondo Novecento e del I decennio del 2.000. Matteo dal padre ha ereditato lo schietto realismo ( di forte matrice pasoliniana) e la profonda ironia che ora alleggerisce e ora sorride ( dipende dalle situazioni ) ai drammi della vita e della società. La serata è stata animata da Matteo e Vincenzo Cerami ed è stata condotta da Alfonso Marchese ,nota firma de Il Messaggero.
Tutti al mare è la revisione di Casotto, film cult di Citti e scritto da Vincenzo Cerami, il quale ha osservato il cambio di mentalità che ha attraversato l’Italia degli anni ’60-’70 dello scorso secolo e l’Italietta dei giorni d’oggi: da paese costruttivo e pieno di progetti per il futuro siamo diventati siamo diventati un popolo depresso e senza più il coraggio di sognare orizzonti ulteriori ( e il contrasto si accentua ancor di più in questo anniversario dei 150 anni dell’Italia). Un cast stellare: Vincenzo Cerami , Ilaria Occhini, Ninetto Davoli, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Ennio Fantastichini et al.): ogni personaggio tagliato addosso e perfettamente indossato da ogni attore. La vecchietta che sfrutta l’immigrato , le forze dell’ordine corrotte da pranzi e merendine, il malato mentale lasciato a se stesso, l’esigenza della paternità e della maternità nelle coppie omosessuali, il pregiudizio sociale e l’incasellamento in rigidi pregiudizi. Una bella ouverture per un bel finale melodrammatico: un barcone di immigrati tunisini che sbarcano durante una cena VIP , ospite d’onore Pippo Baudo, gli effetti speciali sono realizzati dai mezzi di locomozione delle forze dell’ordine. Un finale di grande effetto? No , è solo la realtà, che vera esce dai corpi nudi di una spiaggia dai contrasti scolpiti.
Sicuramente quella di Vincenzo Cerami è una vita fatta di parole, nelle cui vie ha incontrato le personalità della cultura italiana. Alla domanda ( cf. FilmTv n. 948 , anno 19, n 12): «Di cosa si parla, davvero della sua vita?», egli risponde così: «Del mio viaggio tra le parole, da quando ero piccolo ad oggi. Dal mio incontro con Pasolini, giovane professore 28enne con la passione per il calcio e con una visione austera della cultura. Fu lui che mi istigò a combattere con le parole. Poi ci sono i miei amici Fellini, Moravia, Elsa Morante, Calvino … Persone che ho conosciuto e sono state importanti nella mia vita».
Confessa Vincenzo Cerami in un’intervista rilasciata a Film TV: « La spiaggia è un buon punto di osservazione del nostro Paese. Si presta a raccontarci coralmente, in modo grottesco, surreale ma anche realistico. Specchio di un Paese che era piccolo borghese e impettito, che si “spogliava “con pudore, e oggi è più sbracato, sfacciato, esibizionista. Il casotto si è fatto chiosco ( alla sera ristorantino di lusso). Scrittura e regia - l’assessore Cerami ammette in precedenza- sono linguaggi che Matteo conosce bene , da anni. E’nato in una casa piena di libri e di cinema. Ha fatto il suo debutto tra le braccia di Laura Morante in Colpire al cuore. Amelio, Bellocchio, Benigni lo hanno visto nascere e crescere. E lui è cresciuto con loro. (…) Con me ha scritto la sceneggiatura , per conto suo tutto il resto del film, con la regia, la direzione degli attori, il montaggio … A quel punto io sono diventato un semplice attore. Ho amato vederlo fare il suo lavoro» A Matteo Cerami va riconosciuta la capacità di non scadere nel banale e di scattare una fotografia realistica del nostro Paese . Come risolvere la problematica di un’Italia così decaduta? Matteo ci suggerisce due opzioni o contemplare le nubi tra mille lenzuola di spazzatura e domandarsi ancora : “ Cosa sono le nuvole” o tingersi di rosso le unghie dei piedi e avere un pizzico di sana ironia per dare senso ad una realtà così grigia.

Sandro Costanzi

martedì 5 aprile 2011

Dario_Vergassola


Dario_Vergassola, inserito originariamente da Spoletoweb.

Sabato 9 Aprile 2011 – ore 21
Foligno, Auditorium San Domenico
Dario Vergassola in “Sparla con me”
DARIO VERGASSOLA “Sparla con me”
Continua il confronto tra Dario Vergassola e
l'impossibile. L'inesauribile sconcerto del doversi
misurare con le ragazze Calendario, con i VIP, con i
Calciatori ed i Tronisti e dover prendere le misure della
propria vita dalle risposte di chi non è nemmeno parte
del nostro universo biologico - logico - molecolare.
Ma più di tutto viene messo in scena l'esilarante
sconcerto di chi si rende conto che solo una risata li
seppellirà, che solo una risata potrà seppellire la
vacuità, il silicone ed il sorriso a 32 denti.
Ed è percorrendo a ritroso la strada segnata da questi incontri che Dario ricorda il calore degli amici del bar,
delle non semplici relazioni famigliari con l'imperversante ed impenitente suocera, dell'intensa movida
davanti all'unico bancomat di La Spezia, dei suoi ricordi di bambino quando sognava di poter divenire un
moderno Robin Hood, di quando gli fu regalato il vestito da Zorro... in occasione del suo 26° compleanno.
Dopo i successi televisivi di “Parla con Me” Dario ritorno in Teatro presentando al pubblico i momenti più
esilaranti dei suoi tanti incontri...
Campagna Abbonamenti a partire da Lunedì 14 Febbraio 2011
Tipologia di abbonamento a scelta spettacolo e location.
Abbonamento a 3 spettacoli
I Settore € 45,00 + diritto di prevendita
II settore € 38,00 + diritto di prevendita
Abbonamento a 5 spettacoli
I Settore € 75,00 + diritto di prevendita
II settore € 65,00 + diritto di prevendita
Sede Legale: Via Gaspero Barbera, 25 – 00123 Roma
www.acmeproduzioni.it - info@acmeproduzioni.it

Prezzi Spettacolo
I Settore € 15,00 + diritto di prevendita
II Settore € 12,00 + diritto di prevendita
Le vendite sono attive presso tutte le rivendite del circuito Greenticket e online sul sito www.greenticket.it
Il giorno dello spettacolo, in vendita presso il Botteghino del Teatro dalle ore 18.30
Circuito Rivendite Greenticket in Umbria
PERUGIA (PG) Amadeus San Sisto / Via G.B. Pergolesi, 6 - Tel. 075.5270110
Musica Musica Via Oberdan, 51 - Tel. 075.5720923
BASIA UMBRA (PG) Shock Via Olaf Palme, 42
FOLIGNO (PG) Tabaccheria Gigliarelli Laura Via del Pignalone, 1/D - Tel. 0742.357249
GUBBIO (PG) Gubbio Multiservizi Via della Repubblica, 11 - Tel. 075.9222027
MAGIONE (PG) Green Heart Travel (Centro Comm. Pesciarelli) Via dei Molini, 1 - Tel. 075.843904
SPOLETO (PG) Centro TIM Marconi Snc Piazza Garibaldi - Tel. 0743.221443
TORGIANO (PG) Choco Events & Travels Piazza Principe Umberto I, 6/A - Tel. 075.7922736
TERNI (TR) New Sinfony Galleria del Corso, 12 - Tel. 0744 407104
Per info 393.2010202 dal Lun. al Venerdì dalle 10.00 alle 20.00.
Per visualizzare il video di Dario Vergassola, cliccare sul link:
(per aprire il collegamento ipertestuale: evidenziare il link e premere il tasto Ctrl insieme al tasto sinistro del
mouse)
Sabato 9 Aprile 2011 – ore 21
Foligno, Auditorium San Domenico
Dario Vergassola in “Sparla con me”
http://www.youtube.com/watch?v=iNaOrQr30xU&feature=fvsr
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Sabato 9 Aprile 2011 – ore 21
Foligno, Auditorium San Domenico
Dario Vergassola in “Sparla con me”
DARIO VERGASSOLA “Sparla con me”
Continua il confronto tra Dario Vergassola e
l'impossibile. L'inesauribile sconcerto del doversi
misurare con le ragazze Calendario, con i VIP, con i
Calciatori ed i Tronisti e dover prendere le misure della
propria vita dalle risposte di chi non è nemmeno parte
del nostro universo biologico - logico - molecolare.
Ma più di tutto viene messo in scena l'esilarante
sconcerto di chi si rende conto che solo una risata li
seppellirà, che solo una risata potrà seppellire la
vacuità, il silicone ed il sorriso a 32 denti.
Ed è percorrendo a ritroso la strada segnata da questi incontri che Dario ricorda il calore degli amici del bar,
delle non semplici relazioni famigliari con l'imperversante ed impenitente suocera, dell'intensa movida
davanti all'unico bancomat di La Spezia, dei suoi ricordi di bambino quando sognava di poter divenire un
moderno Robin Hood, di quando gli fu regalato il vestito da Zorro... in occasione del suo 26° compleanno.
Dopo i successi televisivi di “Parla con Me” Dario ritorno in Teatro presentando al pubblico i momenti più
esilaranti dei suoi tanti incontri...
Campagna Abbonamenti a partire da Lunedì 14 Febbraio 2011
Tipologia di abbonamento a scelta spettacolo e location.
Abbonamento a 3 spettacoli
I Settore € 45,00 + diritto di prevendita
II settore € 38,00 + diritto di prevendita
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I Settore € 75,00 + diritto di prevendita
II settore € 65,00 + diritto di prevendita
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Prezzi Spettacolo
I Settore € 15,00 + diritto di prevendita
II Settore € 12,00 + diritto di prevendita
Le vendite sono attive presso tutte le rivendite del circuito Greenticket e online sul sito www.greenticket.it
Il giorno dello spettacolo, in vendita presso il Botteghino del Teatro dalle ore 18.30
Circuito Rivendite Greenticket in Umbria
PERUGIA (PG) Amadeus San Sisto / Via G.B. Pergolesi, 6 - Tel. 075.5270110
Musica Musica Via Oberdan, 51 - Tel. 075.5720923
BASIA UMBRA (PG) Shock Via Olaf Palme, 42
FOLIGNO (PG) Tabaccheria Gigliarelli Laura Via del Pignalone, 1/D - Tel. 0742.357249
GUBBIO (PG) Gubbio Multiservizi Via della Repubblica, 11 - Tel. 075.9222027
MAGIONE (PG) Green Heart Travel (Centro Comm. Pesciarelli) Via dei Molini, 1 - Tel. 075.843904
SPOLETO (PG) Centro TIM Marconi Snc Piazza Garibaldi - Tel. 0743.221443
TORGIANO (PG) Choco Events & Travels Piazza Principe Umberto I, 6/A - Tel. 075.7922736
TERNI (TR) New Sinfony Galleria del Corso, 12 - Tel. 0744 407104
Per info 393.2010202 dal Lun. al Venerdì dalle 10.00 alle 20.00.
Per visualizzare il video di Dario Vergassola, cliccare sul link:
(per aprire il collegamento ipertestuale: evidenziare il link e premere il tasto Ctrl insieme al tasto sinistro del
mouse)
Sabato 9 Aprile 2011 – ore 21
Foligno, Auditorium San Domenico
Dario Vergassola in “Sparla con me”
www.youtube.com/watch?v=iNaOrQr30xU&feature=fvsr
Sede Legale: Via Gaspero Barbera, 25 – 00123 Roma
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lunedì 4 aprile 2011

Mater di Gilulio Greco


Mater di Gilulio Greco, inserito originariamente da Spoletoweb.

Giulio Greco: Sentieri, per un’ antologica ( 1971- 2011):
EVOLVERE IN SENO ALLA LUNA

Dal 26 marzo al 10 aprile 2011 si tiene presso l’ex-museo civico di Spoleto la mostra personale di Giulio Greco, promossa dall’OPE ( Osservatorio parlamentare europeo), dalla LUPE( Università popolare europea) e dallo Spoleto Festival Art: Sentieri , per un’antologica; appunto un’ antologica perché Giulio Greco, nato a Salerno nel 1949, inizia la sua nutrita e documentata attività di pittore e ricercatore di nuove tecniche espressive fin dall’inizio degli anni ’70 dello scorso secolo a Firenze, ove presso l’Accademia delle Belle Arti terminerà gli studi sotto la guida di Afro Balsadella e Vinicio Berti, per poi dedicarsi negli anni ’90 anche all’attività di scenografo teatrale: ogni sua opera infatti ha un’intensa drammaturgia, una liturgia cosmica, fortemente pregna della poeticità propria dell’autore. Cito solo qualche titolo , o meglio qualche verso, di un cantico pitto-scultereo di un’anima gravida di mille eteree sensazioni terrene: cieloterra, sogno di Odisseo ( senza Itaca), aggiavulà, la danza che illuminò la notte,poggio la scala/ci-presso la luna,fior di noi, de-gener-a-zione, il silenzio necessità interiore, un vuoto che germoglia,aravo con cuore,l’oracolante con fior di cuore, cuor d’ala per luna, il vuoto che si incunea, il canto del vuoto, quasi angelo il fiore, la luna che nutre.
Già il titolo di fatto introduce il fruitore in un orizzonte lunare, ove la materia vissuta , la juta corrosa, alleggeriscono le tensioni del quotidiano in una spiritualità umanizzata da influssi angelicamente femminili. Giulio Greco è prima di tutto un disegnatore con la mano felice : lo dimostra il suo opus figurativo per nulla scontato e già aperto alle nuove tendenze dell’ultimo trentennio dello scorso secolo. La sua è una modernità che , ricercando l’equilibrio nella composizione, rende omaggio al grande insegnamento dei classici ellenici (l’artista è nato Greco nella Magna Grecia per poi trasferirsi nella Firenze del Rinascimento): l’avanguardia è tornata all’archè di tutto, ovvero al bilanciamento delle linee di forza nella semplicità dell’insieme, per nulla superflua , anzi ricercata. Inoltre molte sue opere possono definirsi pitto-sculture: la tela o la tavola divengono il supporto ove la juta è applicata a strutture in genere lignee o viene integrata ad altri oggetti, che si tramutano così in elementi dialettici nella scena vivente del manufatto artistico.
Nell’opera del Greco sacro e profano coesistono e volano insieme su ali d’angelo: l’angelo è appunto la grande e maestosa juta del ’92, quasi uno stendardo di una nobile e antica casata: a testimoniare la grande riverenza che l’artista nutre verso un personaggio che si può incarnare anche nel corpo di una donna, sulla scia della grande tradizione letteraria , tutta stilnovistica e quindi dantesca, della donna-angelo. Ma c’è da dire che la religio del Greco è per lo più di matrice meridionale : nuovi oracolanti evocano gli spiriti degli aruspici che li hanno preceduti e i simboli della devotio popolare cristiana denunciano l’attuale degrado morale, che, parafando il titolo di un’opera dell’artista è una de-gener-a-zione . Così infatti si intitola un’opera del 2.000 in cui di un cuore sacro, evoluzione laica del sacro cuore, non rimane nulla, se non una labile ombra, perché l’ex-voto è ormai smarrito e ha lasciato un vuoto significativo : spetterà alla coscienza di ognuno ( un angelo appunto ) a riportare un cuore pulsante al fulcro di questa nostra storia, ora più che mai lacerata.
Giulio Greco guarda e rappresenta il fluire di questo mondo con occhi di donna e sa entrare con empatia nella psiche e nel cuore di questa creatura che non a tutti ri-vela la sua intima e propria realtà. L’opera del manifesto è Mater (2003), una pitto-scultura di forma ellittica e di orientamento verticale nel cui centro si svolge la vita e con gli estremi vuoti , che navigano verso l’ignoto; una reinterpretazione della vulva ove la sessualità è il primo gradino di un’iniziazione all’amore. A tal proposito scrive Saffo: C’è sull’alto del ramo, alta sul ramo/più alto, una mela/rossa: /dai coglitori dimenticata. L’ars amandi è quindi regolata dalle fasi lunari: la donna è una sacerdotessa che va rispettata nel suo mistero, lei è la madre terra che genera i fiori e quanto di nobile esiste , lei è la musa Selene: la luna appunto in dialogo con l’intero esistere del creato. E Saffo conclude: Dimenticata? No!non fu raggiunta.

Sandro Costanzi




Tramite Flickr:
Giulio Greco: Sentieri, per un’ antologica ( 1971- 2011):
EVOLVERE IN SENO ALLA LUNA

Dal 26 marzo al 10 aprile 2011 si tiene presso l’ex-museo civico di Spoleto la mostra personale di Giulio Greco, promossa dall’OPE ( Osservatorio parlamentare europeo), dalla LUPE( Università popolare europea) e dallo Spoleto Festival Art: Sentieri , per un’antologica; appunto un’ antologica perché Giulio Greco, nato a Salerno nel 1949, inizia la sua nutrita e documentata attività di pittore e ricercatore di nuove tecniche espressive fin dall’inizio degli anni ’70 dello scorso secolo a Firenze, ove presso l’Accademia delle Belle Arti terminerà gli studi sotto la guida di Afro Balsadella e Vinicio Berti, per poi dedicarsi negli anni ’90 anche all’attività di scenografo teatrale: ogni sua opera infatti ha un’intensa drammaturgia, una liturgia cosmica, fortemente pregna della poeticità propria dell’autore. Cito solo qualche titolo , o meglio qualche verso, di un cantico pitto-scultereo di un’anima gravida di mille eteree sensazioni terrene: cieloterra, sogno di Odisseo ( senza Itaca), aggiavulà, la danza che illuminò la notte,poggio la scala/ci-presso la luna,fior di noi, de-gener-a-zione, il silenzio necessità interiore, un vuoto che germoglia,aravo con cuore,l’oracolante con fior di cuore, cuor d’ala per luna, il vuoto che si incunea, il canto del vuoto, quasi angelo il fiore, la luna che nutre.
Già il titolo di fatto introduce il fruitore in un orizzonte lunare, ove la materia vissuta , la juta corrosa, alleggeriscono le tensioni del quotidiano in una spiritualità umanizzata da influssi angelicamente femminili. Giulio Greco è prima di tutto un disegnatore con la mano felice : lo dimostra il suo opus figurativo per nulla scontato e già aperto alle nuove tendenze dell’ultimo trentennio dello scorso secolo. La sua è una modernità che , ricercando l’equilibrio nella composizione, rende omaggio al grande insegnamento dei classici ellenici (l’artista è nato Greco nella Magna Grecia per poi trasferirsi nella Firenze del Rinascimento): l’avanguardia è tornata all’archè di tutto, ovvero al bilanciamento delle linee di forza nella semplicità dell’insieme, per nulla superflua , anzi ricercata. Inoltre molte sue opere possono definirsi pitto-sculture: la tela o la tavola divengono il supporto ove la juta è applicata a strutture in genere lignee o viene integrata ad altri oggetti, che si tramutano così in elementi dialettici nella scena vivente del manufatto artistico.
Nell’opera del Greco sacro e profano coesistono e volano insieme su ali d’angelo: l’angelo è appunto la grande e maestosa juta del ’92, quasi uno stendardo di una nobile e antica casata: a testimoniare la grande riverenza che l’artista nutre verso un personaggio che si può incarnare anche nel corpo di una donna, sulla scia della grande tradizione letteraria , tutta stilnovistica e quindi dantesca, della donna-angelo. Ma c’è da dire che la religio del Greco è per lo più di matrice meridionale : nuovi oracolanti evocano gli spiriti degli aruspici che li hanno preceduti e i simboli della devotio popolare cristiana denunciano l’attuale degrado morale, che, parafando il titolo di un’opera dell’artista è una de-gener-a-zione . Così infatti si intitola un’opera del 2.000 in cui di un cuore sacro, evoluzione laica del sacro cuore, non rimane nulla, se non una labile ombra, perché l’ex-voto è ormai smarrito e ha lasciato un vuoto significativo : spetterà alla coscienza di ognuno ( un angelo appunto ) a riportare un cuore pulsante al fulcro di questa nostra storia, ora più che mai lacerata.
Giulio Greco guarda e rappresenta il fluire di questo mondo con occhi di donna e sa entrare con empatia nella psiche e nel cuore di questa creatura che non a tutti ri-vela la sua intima e propria realtà. L’opera del manifesto è Mater (2003), una pitto-scultura di forma ellittica e di orientamento verticale nel cui centro si svolge la vita e con gli estremi vuoti , che navigano verso l’ignoto; una reinterpretazione della vulva ove la sessualità è il primo gradino di un’iniziazione all’amore. A tal proposito scrive Saffo: C’è sull’alto del ramo, alta sul ramo/più alto, una mela/rossa: /dai coglitori dimenticata. L’ars amandi è quindi regolata dalle fasi lunari: la donna è una sacerdotessa che va rispettata nel suo mistero, lei è la madre terra che genera i fiori e quanto di nobile esiste , lei è la musa Selene: la luna appunto in dialogo con l’intero esistere del creato. E Saffo conclude: Dimenticata? No!non fu raggiunta.

Sandro Costanzi